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Viaggio in India, quali vaccinazioni fare?
Prima di partire per un viaggio in India è bene documentarsi su quali siano le condizioni sanitarie del Paese, le precauzioni da prendere e gli eventuali vaccini necessari
Organizzare un viaggio in India significa recarsi in un Paese magico, ricco di fascino e tradizioni secolari. Pur essendo un luogo veramente straordinario, prima di partire per un tour dell’India è importante conoscere quali sono le condizioni sanitarie del territorio, le principali malattie presenti e, soprattutto se ci sono e quali sono le vaccinazioni richieste e consigliate per un viaggio in India.
Viaggio in India, precauzioni e malattie presenti nel Paese
Considerato un Paese in via di sviluppo, anche le condizioni sanitarie dell’India stanno lentamente migliorando. Nonostante ciò, prima di partire per un viaggio in India è fondamentale documentarsi su quali siano le malattie attualmente presenti nel territorio, per capire come prevenirle anche attraverso un'assicurazione sanitaria viaggio.La malaria, la dengue e la chikungunya sono patologie endemiche trasmesse tramite la puntura di zanzara, presenti specialmente nelle zone meridionali e orientali dello Stato. È bene sapere quando si organizza un tour in India che queste malattie si acuiscono durante il periodo monsonico e post-monsonico.
Da maggio 2017, poi, un particolare tipo di zanzara, responsabile anche della diffusione della dengue e della chikungunya, ha cominciato a trasmettere la malattia virale “Zika virus”.
Un’altra malattia infettiva presente in India e altamente pericolosa per l’uomo è l’influenza suina. I sintomi con cui si presenta questa patologia sono molto simili a quelli dell’influenza stagionale, e comprendono febbre, tosse, cefalea, dolori muscolari e mal di gola. Essendo una malattia molto contagiosa, durante un viaggio in India è bene fare attenzione, coprendo naso e bocca con un fazzoletto in caso di starnuti o tosse, lavando frequentemente le mani ed evitando contatti ravvicinati con persone potenzialmente infette.
Nell’organizzare un tour in India è poi bene sapere che esiste un forte rischio di gastroenteriti, e la possibilità di focolai di tifo, meningite ed encefalite giapponese. Allo stesso modo potrebbero nascere focolai di colera e poliomielite. Nel passato in alcune zone di New Delhi si sono registrati focolai di colera e gastroenterite. Il consiglio è di adottare alcune precauzioni igieniche, come il lavarsi accuratamente e frequentemente le mani e il bere acqua solo da bottiglie sigillate.
Vaccini in India. Le indicazioni per le vaccinazioni
Per quanto riguarda le vaccinazioni per i viaggi all’estero da effettuare, i cittadini italiani che si recano in India non hanno l’obbligo di fare nessun tipo di vaccino. Previo parere medico però, generalmente le vaccinazioni per un viaggio in India consigliate sono quelle contro:
- difterite;
- epatite A e B;
- tifo;
- tubercolosi;
- poliomielite;
- richiamo antitetanico.
Inoltre, per chi viaggia durante la stagione calda, quindi da maggio a settembre, e soggiorna in zone rurali, fra i vaccini per l’India generalmente consigliati vi sono anche quello contro la meningite e l’encefalite giapponese.
Queste vaccinazioni per un viaggio in India, insieme alla profilassi antimalarica, sono inoltre suggerite per chi soggiorna a lungo nel periodo monsonico e post-monsonico, e in zone a rischio e rurali.
Coloro che invece provengono da Africa, America Latina, Papuasia e Nuova Guinea hanno l’obbligo di mostrare un certificato di vaccinazione per la febbre gialla.
Se il medico consiglia di effettuare determinate vaccini per l’India è bene comunque muoversi con largo anticipo rispetto alla data prevista per la partenza, richiedendo un appuntamento all’azienda sanitaria territoriale di pertinenza circa due mesi prima del viaggio, di modo da avere il tempo anche di fare tutti i richiami necessari.
Fondamentale è poi procedere con la richiesta dei documenti per il visto e scegliere un’assicurazione sanitaria per l’India, di modo da avere non soltanto la copertura delle spese mediche ma anche un eventuale rimpatrio aereo sanitario e l’assistenza sanitaria continuativa.