Gli oceani, ecosistema da proteggere
Importantissima fonte di risorse minerarie - non ancora sfruttate al 100% a causa di difficoltà tecniche e tecnologiche - ed alimentari, e culla delle prime forme di vita sul nostro pianeta, gli oceani coprono il 70% della intera superficie terrestre e producono il 50% dell'ossigeno di tutta l'atmosfera, assorbendo anidride carbonica. Questi splendidi e fondamentali habitat per la biodiversità sono purtroppo messi a dura prova, nella loro integrità, dall'azione umana, al punto che, stando ai dati pubblicati sulle pagine della rivista "Science", soltanto il 4% di tutti gli oceani del mondo è rimasto inalterato.
Tra le maggiori problematiche che interessano le acque degli oceani senza dubbio l'inquinamento, frutto dei comportamenti non sostenibili di intere società: ogni anno grosse quantità di rifiuti e inquinanti, fertilizzanti, pesticidi, scarichi industriali e fognari, e scorie nucleari vengono riversate negli oceani, oltre a tutte le emissioni (rame, nichel, mercurio, cadmio, zinco), generando una sostanziale alterazione dell'ecosistema. Per farci un'idea sull'entità di questi scarichi prendiamo in considerazione un dato fornito dall'associazione internazionale "Oceana", che parla di 1,3 milioni di tonnellate di rifiuti e scarti gettati ogni anno in mare dai pescatori europei... Ancora, il blu degli oceani si trova, purtroppo, a subire trasporti commerciali, rischiosi per la possibilità di eventuali perdite e quindi contaminazioni, e poi trivellazioni e ricerche di idrocarburi all'interno dell'ambiente marino.
La pesca praticata in maniera selvaggia e secondo criteri non sostenibili - come la tipologia "a strascico", che consiste in una vera e propria deforestazione, in quanto si raschiano i fondali oceanici alla ricerca di pesci sfuggiti ad altre tecniche di pesca - ma anche le mutazioni climatiche conseguenza dell'inquinamento atmosferico e il turismo costiero si aggiungono alla lista delle cause di alterazione degli ecosistemi oceanici.
Al fine di ripristinare l'equilibrio degli oceani, in considerazione della loro importanza nel ciclo naturale, azioni e politiche di tutela in progressivo aumento, finalizzate, ad esempio, a gestire il pericolo della acidificazione delle acque. L'eccessivo assorbimento di emissioni da parte degli oceani, infatti, incrementa il ritmo di acidificazione, che risulta essere ben 100 volte superiore a quello naturale, e le enormi quantità di CO2 mettono a rischio diverse specie ittiche, come quella dei pesci pagliaccio, ma anche i coralli. Elementi di grande attenzione anche la pesca e lo sviluppo costiero, da gestire secondo i canoni della sostenibilità, e il contenimento dell'inquinamento, in considerazione degli effetti fortemente nocivi dei rifiuti in mare - la plastica, ad esempio, che, secondo un rapporto del Programma delle Nazioni Unite per l'Ambiente (PNUA), si accaparra il triste primato di diffusione tra gli altri rifiuti, mette particolarmente a rischio i molluschi.
La tutela di mari e oceani costituisce un ambito di primaria importanza anche nelle politiche dei Paesi dell'Unione europea, impegnati nell'attuazione di misure volte al miglioramento dell'ecosistema marino, i quali dovranno presentare, nel 2012, un report relativo allo stato ambientale dei loro mari. Che, secondo la Marine Strategy framework directive (MSFD), approvata nel 2008, dovranno raggiungere nel 2020 un buon livello di equilibrio.
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