Pneumatici: tutto ciò che c'è da sapere...
Fondamentale controllarne la pressione, che deve risultare il più possibile vicina a quella omologata dalla casa produttrice dell'automobile cui appartengono: soffermiamoci sui pneumatici, preziosissimi alleati di chi è al volante, provvisti, nella versione da strada, di scanalature finalizzate al veloce distacco di neve e fango, in maniera tale da far mantenere aderenza alla ruota. Il prezzo di questi rivestimenti ha registrato, nell'ultimo anno, un deciso incremento, inevitabile conseguenza dell'aumento dei costi delle materie prime: a titolo esemplificativo, consideriamo come la gomma sintetica sia attualmente acquistabile per importi maggiorati del 66% a causa della crescente motorizzazione globale.
Se il nostro ambito d'osservazione, infatti, supera i confini italiani ed europei, dove il mercato auto sta attraversando una fase fortemente critica, per estendersi alla realtà del pianeta, noteremo come gli indici del medesimo mercato risultino in fase crescente, con inevitabili ripercussioni sul pricing delle materie prime. In ogni caso, anche nella nostra nazione e nel contesto europeo caratterizzati dalla flessione appena citata relativa al mercato auto, lo specifico segmento riguardante i pneumatici presenta un discreto andamento grazie alla diffusione della varietà invernale - che assolve la funzione delle catene da neve e che deve essere necessariamente utilizzata in caso di temperature che scendono al di sotto dei 10°- per cui i positivi risultati di vendita consentono alle case produttrici di ammortizzare le spese sostenute.
Entriamo maggiormente nel dettaglio per comprendere alcune delle motivazioni in grado di generare, anche nell'ambito di un macrotrend critico, un microtrend positivo: sicuramente, nel caso dei pneumatici, giocano un ruolo chiave le disposizioni di alcune amministrazioni pubbliche, che rendono obbligatorio montare la versione invernale di questi preziosi rivestimenti. Risultato: un totale di 6-6,5 milioni di pezzi commercializzati, in Italia, nella appena trascorsa stagione 2010/2011.
L'acquisto dei pneumatici, inoltre, dallo scorso settembre prevede, in osservanza di quanto stabilito dal decreto ministeriale dell'11 aprile 2011, n.82, attuativo del decreto legge 152/2006, che venga indicato sulla fattura o sullo scontrino fiscale il valore del contributo ambientale che dovrà coprire i costi necessari per il recupero dei pneumatici acquistati, al fine di promuovere, presso i cittadini, la diffusione di una cultura ambientalista e la consapevolezza dell'importanza del recupero, visto che nella nostra nazione, ogni anno, 380.000 pneumatici esausti necessitano di essere sostituiti e recuperati. Questa nuova normativa, che fa dell'informazione trasparente un mezzo per garantire la realizzazione del processo ecologico del riciclo, punta a recuperare la totalità dei pneumatici giunti a fine vita su tutto il territorio italiano attraverso una gestione accurata ed una divisione di tutte le fasi operative, nonché l'attribuzione della facoltà di controllo e applicazione di sanzioni in caso di mancato adempimento.
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