Le ultime novità sul fronte rinnovabili
'Wind lens': questa la soluzione recentemente elaborata dai ricercatori giapponesi della Kyushu University allo scopo di triplicare la produzione di energia eolica, ridurre il tasso di inquinamento acustico e migliorare la sicurezza degli ambienti urbani. Queste particolari lenti - in grado di concentrare il flusso eolico nel centro dell'aerogeneratore tramite l'azione di una turbina - rappresentano una delle ultime applicazioni progettate dalla ricerca per ampliare la gamma delle modalità di utilizzo delle energie rinnovabili. In Australia, invece, è in fase di realizzazione il mega-progetto 'Collgar Wind Farm', probabilmente operativo a partire dal 2011: 111 pale distribuite su un territorio di 13.000 ettari forniranno energia a 125.000 abitazioni, riducendo di un milione di tonnellate le emissioni di CO2.
Il nostro viaggio fa tappa anche alle Hawai: qui, i ricercatori dell'Hawaii National Marine Renewable Energy Center, si stanno focalizzando in particolare sull'energia marina e sulle possibili modalità di sfruttamento dei flussi di scambio generati dalla differenza di temperatura tra strati marini profondi e superficiali. Le diverse temperature, ad esempio, possono essere utilizzate per azionare motori termici, come nel caso del dispositivo 'Ocean Thermal Energy Conversion (OTEC)', in corso di realizzazione.
Il Centro di Tecnologìa Nanofotonica di Valencia, poi, sta mettendo a punto un modello di UPV che risulti particolarmente flessibile ed ultraleggero, applicabile su superfici non lineari (tende da sole, mobili da esposizione, rivestimenti per vele da barca...), mentre in Egitto si prevede l'attivazione, entro la fine del 2010, del primo impianto solare termodinamico nazionale che, grazie alla sua capacità energetica di 140MW, risulterà essere il quarto più grande in tutto il mondo.
Il nostro Bel Paese, poi, si sta muovendo in linea con quanto previsto dal PAN Piano di Azione Nazionale per le energie rinnovabili, elaborato dal Ministero dello Sviluppo Economico e previsto dalla direttiva 2009/28/CE. Articolato sui due binari della governance e delle politiche settoriali, il piano prevede, in sinergia con le altre politiche (industriale, ambientale e della ricerca per l'innovazione tecnologica) e nella condivisione degli obiettivi con le Regioni, una serie di azioni agevolate dall'adozione di misure trasversali quali la semplificazione burocratica, il rinnovo per la certificazione degli installatori e lo sviluppo delle reti di trasmissione e distribuzione per un'utilizzazione ottimizzata del potenziale energetico. Obiettivo il raggiungimento, entro il 2020 e tramite equi contributi forniti dalle Regioni, del 17% - pari a 22,62 Mtep su un totale prodotto di 133,0 Mtep - di energia rinnovabile. Scendendo nel dettaglio, il piano punta ad un deciso incremento delle rinnovabili nel settore termico, da ottenere anche tramite migliorie infrastrutturali ed immissione di biogas nella rete di distribuzione di gas naturale. Di primaria importanza, in quanto seconda superpotenza nel consumo energetico, è il settore trasporti: tra le misure previste in questo ambito, ad esempio, l'incremento in rete di biodiesel miscelato ed un più massiccio sfruttamento dell'elettricità. Tra gli interventi finalizzati allo sviluppo della produzione elettrica, infine, l'adeguamento delle reti di distribuzione, comprensivo di realizzazione delle cosiddette 'reti intelligenti', e la realizzazione di sistemi di stoccaggio, accumulo e raccolta per l'ottimizzazione nello sfruttamento delle rinnovabili.
L'eolico, il termico, il geotermico ed il fotovoltaico i settori in significativa crescita nella nostra nazione, per un aumento produttivo totale dell'1,2% rispetto al 2009. Nell'ambito dei singoli scenari regionali, poi, una nota va al progetto di produzione energetica in serra con il fotovoltaico in Sardegna - che si stima sufficiente a soddisfare il fabbisogno energetico di circa 200.000 famiglie - e al progetto di un megaimpianto fotovoltaico in Lombardia.
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